L'Alba dentro l'imbrunire

Tema principale del romanzo è l’amore visto da vari punti di vista: quello di una figlia verso il padre, di un ragazzo e di una ragazza, l’amicizia profonda tra persone diverse, l’amore di un maestro verso il discepolo.

L'alba dentro l'imbrunire

È il terzo romanzo edito da Antonio, con Gianni Iuculano Editore oggi confluito nella Interacta s.a. È un’opera forse più matura rispetto alle prime due, in cui confluiscono tre mondi molto cari all’autore: il suo paese adottivo e le zone limitrofe, Oga e l’Alta Valtellina, il Sufismo, soprattutto legato all’insegnamento di Hazrat Inayat Khan, e la sua famiglia. Tema principale è l’amore visto da vari punti di vista: quello di una figlia verso il padre, di un ragazzo e di una ragazza, l’amicizia profonda tra persone diverse, l’amore di un maestro verso il discepolo, e altre facce del medesimo prisma.

Uscito nel 2007 non ha trovato molto successo come numeri, ma un grande riscontro tra coloro che lo hanno letto. Come tutte le opere edite da Gianni Iuculano vive la vicenda di un editore che ha abbandonato a se stesso l’autore, senza nemmeno riconoscergli i diritti d’autore e senza nessuna promozione o appoggio.

Scheda del libro

Il piccolo borgo di Oga, in Alta Valtellina, vive il dramma di Carlo, un uomo dilaniato dal vizio dell’alcol, abbandonato dalla moglie e dal figlio. Al suo fianco rimane la figlia, Marina, una ragazza giovane negli anni, ma antica nell’anima, capace di cogliere per entrambi, nella sofferenza, una grande occasione di riscatto. La loro vicenda e la semplice vita del borgo respirano la presenza magnetica di Rahim, maestro e mistico Sufi, uomo di profonda saggezza. Egli, nel suo essere presente, partecipa attivamente alla vicenda di questa famiglia, conduce per mano sulla via spirituale il giovane Fabio, di ritorno dopo un lungo pellegrinaggio per le strade del mondo, e ritrova Xavier, un ragazzo maturo e libero nel cuore, pronto per l’amore di una vita. Le strade di questi personaggi s’incrociano e nell’incontro ognuno n’esce trasformato. Su tutto e tutti aleggia la presenza di un Dio che nell’amore ha nascosto il senso e la Sua voce, e nella quotidianità si esprime agli occhi di chi ha il cuore aperto. Una storia semplice, per certi versi normale, e per questo odora di miracolo.

Come è nato

L'input allo scrivere mi è stato ispirato e "richiesto" da un personaggio, Rahim, che mi è stato fatto "conoscere" da Shafi, il personaggio principale del mio primo libro "Pace al Tramonto". L'incontro con lui ha dato vita ad una serie di vicende, mi ha portato a conoscere altri personaggi che via via, con le loro storie, hanno dato vita a l'Alba dentro l'Imbrunire. È stato, quindi, un percorso, un'avventura, senza conoscere la meta, senza apparente scopo o fine, che ha trovato nell'insieme un'organicità, come mi aveva promesso Rahim, del resto! L'ho scritto in circa sei mesi, quando ne sentivo l'esigenza, la chiamata dei personaggi, riprendevo block-notes e penna e mettevo nero su bianco quanto mi veniva narrato. Spesso mi trovavo in treno verso Milano per corsi, oppure dopo una bella passeggiata tra i boschi sopra Oga. Leggendolo più volte, per correggerlo, ho scoperto un filo conduttore, l'amore, quello con la A maiuscola. I personaggi erano accorsi per raccontarmi un’implicazione di tale grande sentimento. E tutto questo ha saputo sovrastare ed impregnare di vita, come è nella realtà, anche la morte, che nel libro è parte importante nella vicenda famigliare di Carlo e Marina.

Alla fine ho scoperto il nucleo portante, quel sentimento che ha voluto manifestarsi attraverso questa storia: l'amore. Ho scoperto che l'amore, quello con la A maiuscola si esprime in mille modi, e nel romanzo ne ho letti diversi: l'Amore di una figlia per il padre e del padre per la figlia; l'Amore di una figlia per la madre e della madre per la figlia; l'Amore di uomo per una donna e di una donna per un uomo; l'Amore di un ragazzo per un amico, di una ragazza per un'amica; l'amore di una persona verso un'altra del suo stesso sesso; l'Amore di un maestro per un discepolo e di un discepolo per il maestro; l'Amore di un maestro spirituale per l'umanità e dell'umanità per un maestro spirituale; l'Amore di un uomo per la sua terra e per i suoi paesani e l'amore di un paese per lui, l'Amore di...

Alla fine forse ho compreso che in fondo è uno e solo il sentimento, l'amore, e che viene dal Divino e si apre verso l'umanità, e dall'umanità, quella dal cuore aperto, si eleva verso il Divino e verso i propri simili.

Amare significa vivere, amare significa pregare, amare significa perdonare. Amare significa anche penetrare e conoscere nella sua viva realtà, una realtà di vita, quel passo che si chiama morte e che spesso, purtroppo, non sappiamo affrontare e vedere nel dovuto modo.

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