Scrittura

Serve riscoprire il Dialogo

Autore

Antonio Sisana

oggi occorre dialogare, non scontrarsi

C’è un immenso bisogno di ascolto.

Viviamo tempi difficili, di profonda sofferenza, non solo esteriore, soprattutto interiore.

Dal marzo 2020 è cambiata la società, sono stati stravolti i rapporti umani, si è tolto un coperchio su quanto già sotto covava da molto, da sempre. Ed oggi stiamo affrontando un momento alquanto pericoloso, qualcosa che già in passato, molte volte è accaduto, ma purtroppo, come sempre, nel presente non viene riconosciuto, se non da pochi.

Oggi viviamo uno scontro potente e distruttivo a livello della comune umanità, di noi semplici esseri umani che vivono la vita quotidiana. Da una parte abbiamo una voce potente, una voce che ha l’appoggio della classe al potere politico ed economico, del cosiddetto mainstream mediatico, di una parte della scienza e della magistratura. Dall’altra abbiamo una voce potente, una voce che viene tacciata, esclusa, deviata, derisa e soprattutto non ascoltata dalla classe al potere politico ed economico, dalle reti d’informazione di massa, e che viene supportata da un’altra parte di scienza e della magistratura, da qualche forza politica e piccole fonti di informazioni.

Queste due sono in lotta, a livello della gente comune: da una parte quelli denominati Pro-Vax e dall’altra quelli denominati No-Vax; tra questi due un muro, nessun tentativo di dialogo, ascolto.

E’ qui che siamo totalmente perdenti, entrambi.

Sotto queste due fazioni, dentro ognuna di esse, cova spesso tanto dolore, immensa rabbia, delusione che vengono sfogate l’una contro l’altra a suon di post sui social, manifestazioni ed eventi, dialoghi tra avventori del bar e via dicendo; dialoghi sterili e chiusi dentro personali sentimenti di basso rango su cui chi invece, a mio parere, dirige la commedia fonda il suo potere su ognuno di noi.

Nessuno a torto, nessuno a ragione, tutti hanno torto e tutti hanno ragione.

C’è un immenso bisogno di ascolto. Essere ascoltati ed anche saper ascoltare. Solo assieme possiamo ritrovare la via, solo nel dialogo esiste una soluzione, tutto il resto è violenza e sofferenza.

Se entrambe queste false fazioni imparassero a confrontarsi, ascoltarsi, dialogare allora troveremmo quella via maestra su cui dovrebbe fondarsi la vera democrazia.

Ognuna di queste parti, ogni persona che ne è coinvolta ha un disperato bisogno di essere ascoltata. Ognuna esprimerebbe la paura, la debolezza, il proprio disappunto, la sua sofferenza e quanto sente dentro di sé. Ognuna esprimerebbe le sue idee, le sue soluzioni, ciò in cui crede e perché vi crede, il suo potere.

Ognuna di queste parti, ogni persona coinvolta ha un disperato bisogno di ascoltare l’altro. Comprenderebbe cosa questo prova, quali sono le sue idee e soluzioni, in cosa e perché crede, e comprenderebbe perché ha una visione differente.

Dialogare per conoscerci, per comprendere, per sorreggerci e trovare assieme una strada che come sempre non è mai unica e insostituibile, ma sono tante che portano tutte alla stessa meta.

Mi piacerebbe vedere la politica riaprire il Parlamento per un confronto vero, sincero, aperto tra le varie fazioni con a cuore l’intento di trovare una serie di soluzioni che portino in essere le strategie migliori per la popolazione. Un confronto libero da interessi politici, economici, di favore, ma pieno di amore verso la nazione, la popolazione e la sua salute.

Mi piacerebbe vedere la scienza riunirsi con esponenti di ogni parte per un confronto vero, sincero, aperto per comprendere realmente rischi e benefici e soprattutto trovare soluzioni migliori che portino a cure veloci e benefiche per la popolazione. Un confronto libero da interessi politici, economici, di favore, ma pieno di amore verso la gente e la sua salute e soprattutto verso la scienza e la messa in campo di ogni vera e semplice strategia d’azione benefica.

Mi piacerebbe vedere manifestazioni in cui la gente comune di opposti pensieri si sieda in cerchio per ascoltarsi e trovare strade comuni che soddisfino entrambe. Ognuno che possa esprimere quello che sente, quello che l’ha portato a credere in ciò che crede, le necessità di trovare e appoggiare quella strada che ha scelto. Ognuno che possa realmente ascoltare gli altri lasciando entrare dentro di sé le sue parole.

Un dialogo da cuore a cuore.

E’ chiaro ormai, credo a tutti, che questa situazione sia stata ed è gestita in modo sommario, superficiale, più in base ad interessi economici e politici, e di questo stiamo pagando tutti, stà pagando la democrazia su cui si dovrebbe fondare la nostra nazione, con la sua bellissima costituzione, l’Europa ed il mondo moderno. Tutto rischia di cadere sotto i colpi di chi, da sempre, lucra sulla politica, salute e informazione, lasciandoci a combattere tra di noi per le briciole nell’illusione di lottare per la libertà e la democrazia.

Oggi più che mai, ma come sempre, c’è un enorme bisogno di riscoprire e sperimentare le vere forme di dialogo partendo dai nuclei famigliari, nelle comunità, nelle manifestazioni, nei luoghi d’incontro, di decisione politica.

Ecco perché sono proprio questi luoghi e queste necessità le prime che vengono tolte e limitate, lasciandoci sempre più da soli, distanziati, distanti. La piazza, quel luogo ove si è sempre tenuto l’incontro e lo scontro dialettico, il Parlamento, ove dovrebbe ritrovarsi la politica per dialogare e trovare soluzioni, i luoghi d’incontro culturale e di pensiero ove ci si mette in discussione e ci si esprime, le palestre e i campi da gioco ove ci si diverte e ci si mantiene in salute praticando sport.

I cerchi ove da sempre le persone si siedono sullo stesso piano e passandosi il bastone della parola si danno tempo per parlare ed ascoltarsi l’un l’altro.

Oggi c’è bisogno di dialogo, bisogno di ascolto. Tanto come i nostri polmoni hanno bisogno di ossigeno per poter tenerci in vita. Come il nostro corpo ha bisogno di cibo ed acqua per poter sorreggere la vita.

La mia speranza, il mio invito è d’impegnarci per ritrovare e sperimentare vie di vero dialogo, altrimenti ci potrà essere solo scontro e sofferenza fine a se stessa, a vantaggio di chi su questo governa e si arricchisce.

 

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