Buona Pasqua
Tanti auguri a tutti noi
Antonio Sisana
L’equinozio di Primavera preludia la supremazia della luce sul buio, del giorno sulla notte. Lo possiamo osservare nel volgere quotidiano delle giornate con passi e tempi più lunghi, sempre di più, nella sera che arriva con la luce. La natura comincia a risvegliarsi, le gemme, i primi fiori, l’arrivo dei colori, il cielo più terso. È la Primavera, stagione del risveglio, ove tutto il creato, noi compresi, sprona la propria volontà verso l’esterno, verso il manifestarsi alla vita. Dall’alba dei tempi questa stagione è stata momento ciclico di riti fecondativi, legati al vivere, alla rinascita, allo stupore di ritrovare ancora una volta la vita dove pareva esser scesa la morte. Lo si festeggia nella fede Cattolica con l’evento più sconvolgente, più importante, il Cristo, Gesù che risorge vincendo la morte terrena. Nella Pasqua si nutre l’essenza della fede, ma non solo, si permea l’essenza del vivere, si squarcia il tempo e lo spazio all’eternità della Vita.
Nell’inverno, se abbiamo dato ascolto alla sua voce dentro e fuori di noi, abbiamo ritrovato nella profondità di ciò che siamo quei valori e quegli ideali che rendono viva la nostra vita. Nella stagione del freddo sono fermentati e germinati nel nostro cuore. La Primavera ci apre all’esigenza di gettare ciò che è inutile, quel che non risponde al richiamo, quel fardello che nel pellegrinaggio su questa terra altro non è che zavorra inutile che limita il procedere sul sentiero. In Primavera il corpo segue la natura e si disintossica dagli accumuli invernali, i nostri flussi riprendono a scorrere e così la nostra vita esige l’eliminazione di ciò che non serve, che non si allinea nei nostri ideali più veri. Questa è la stagione ove la coscienza ci è di fronte e ci parla sincera e schietta più che mai, nasconderci ad essa ci è molto difficile, ci costa molto di più.
La Primavera è quella parte della vita che significa esser bambini, ritrovarsi in quel periodo in cui si vive nella piena innocenza spontanea, in cui si persegue ciò che arde ed anima il nostro cuore, non quello che ci viene imposto. Abbiamo quindi l’opportunità di porre in essere ciò che abbiamo ritrovato nelle riflessioni invernali dentro il nostro cuore. Occorre risorgere da quel che eravamo per vivere ciò che siamo. La volontà ambisce a divenire realtà quotidiana, portare in luce la voce del cuore.
La Primavera è quella parte della vita che significa esser bambini, ritrovarsi in quel periodo in cui si vive nella piena innocenza spontanea, in cui si persegue ciò che arde ed anima il nostro cuore, non quello che ci viene imposto. Abbiamo quindi l’opportunità di porre in essere ciò che abbiamo ritrovato nelle riflessioni invernali dentro il nostro cuore. Occorre risorgere da quel che eravamo per vivere ciò che siamo. La volontà ambisce a divenire realtà quotidiana, portare in luce la voce del cuore.
In Primavera riprendiamo ad uscire con più voglia dai nostri usci, amiamo ritrovarci nei crocicchi tra le vie del paese, sui sentieri dei boschi attorno, per viverci e stupirci di come tutto ciò che vive si appartiene e ci affratella. Ritornare ad essere bambini, vedere, pensare ed agire con i loro occhi ed i loro cuori: così la Primavera diviene stagione della rinascita.
Questo scritto è stato pubblicato sul Bollettino della Comunità di Bormio nella Primavera 2011.
In tempi difficili questo giorno diviene motivo di profonda riflessione interiore
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